UN SOGNO INFRANTO Giovanni Parrilla era ancora socio della Moto Parilla anche se in piccola parte. Si trovava in una posizione alla quale non riusciva ad assuefarsi, abituato com'era a prendere personalmente tutte le decisioni. Una situazione che non faceva proprio per lui; gli pareva di essere un intruso in casa sua. A questo punto, dato che la situazione non poteva reggere, prese la sofferta e triste decisione: cedere alla Sil le sue restanti quote. Non poteva sopportare il declino suo e della sua creatura, il sogno era infranto e il dolore immenso. Se ne andarono malinconicamente le conquiste, i progetti, le aspirazioni, buona parte della sua stessa vita. 49cc 2T Turismo del 1962 Quest' anno la ditta baserà le sue vendite su modelli già esistenti, non pochi, concentrando la produzione su quellli più consistenti. Si incrementò il settore dei motori per Go-Kart. GIOVANNI E LA F.I.M.A.S. Giovanni non restò fermo. In previsione, aveva messo le mani avanti e avviato delle attività alternative in un locale non molto distante dalla Moto Parilla. Una parte era adibito alla costruzione di motori per Go-Kart, concorrenti di quelli Sil, chiamati Tunderbolt costruiti dalla F.I.M.A.S. (Fabbrica Italiana Motori a Scoppio). La sigla di questi motori sarà V12, a indicare il proseguo del V11 Parilla. Completavano la struttura un grande garage per la custodia di autovetture, un distributore di benzina, uffici e magazzini. A questo punto rimandiamo il lettore alla pagina Go-Kart che tratta dettagliatamente il fenomeno in Italia e dell' impulso che Giovanni ancora una volta diede a questo settore. E' la continuazione della sua storia. |