125cc 4T Sprint

UNA NUOVA SOCIETA'

Mai, come a questo punto della storia, un importante cambiamento ci impone di guardare alle seguenti parole con la massima attenzione perchè rappresenta la vita stessa dell' azienda, di Giovanni Parrilla ed il loro futuro.

Già da qualche tempo, la SIL (Società Industriale Lombarda) del gruppo Rizzieri di Milano, era entrata in comproprietà minoritaria nella Moto Parilla. Con capitale fresco poteva dar seguito ai numerosi progetti che abbracciavano tutti i reparti commerciali in cerca ad una soluzione alla crisi del settore. Ricordiamo che in quel periodo erano in avanzata fase di realizzazione modelli innovativi come lo Slughi, il 125c.c. a Disco Rotante da Gran Premio, i motori industriali, i modelli da Motocross e Regolarità, le moto da corsa per il divertimento degli Americani e già si pensava ai Go-Kart.

Con senno e intuito, Giovanni stava indirizzando la sua azienda verso quel filone di moto sportive e da svago che sarà vincente, da li a qualche anno, nelle mani dell' industria Giapponese.

All' inizio del 1961 la SIL assunse il controllo della società Moto Parilla. Giovanni era ora socio di minoranza. Bisognava escogitare qualcosa e a qualcosa aveva già pensato: continuare a fare motori per Go-Kart. Era un lavoro che si poteva fare in piccolo ma che poteva dare grandi soddisfazioni. All' inizio abbiamo affermato di voler scrivere la storia di Giovanni Parrilla e quindi della Moto Parilla. D' ora in avanti le due storie si dividono ma cercheremo di seguirle entrambe.

La Moto Parilla era ancora una realtà concreta, in crisi, ma un' azienda che continuava ancora a produrre ottime motocilette. La Sil prese in mano per cominciare il settore commerciale e si presentò alla rete col nome di Concessionaria Generale per l' Italia. Molti rivenditori non si accorsero di nulla, i più attenti pensarono si stesse riorganizzando la rete di vendite. La stampa non ne parlò. La Sil entrò in un mercato motociclistico in crisi, ma intravvide i presupposti di un rilancio, puntando sull' impulso che potevano dare le macchine speciali, costruite per il vastissimo mercato Americano come i modelli da Motocross e gli Scrambler, questi ultimi ancora sconosciuti in Europa.

250cc 4T Wildcat

Un altro comparto che stava andando forte in America riguardava le leggere moto da competizione, ormai non più considerate in Italia, di cilindrate fino a 250c.c. che correvano nella categoria Lightweight. Le cilindrate usate dalla Parilla erano state fino ad allora le 175, 200, 215, 230, 250, tutte risultate vincenti.

Lo steso discorso valeva, e forse anche di più, per i piccoli e divertenti Go-Kart a quattro ruote; un' invenzione d' oltre oceano, una piccola vetturetta composta da un telaio, quattro piccolissime ruote e un motore di derivzione agricola o industriale. La Parilla fu la prima a studiare un motore specifico, a disco rotante, per questo sport e lo collaudò fino dal 1959. Un motore orizzontale progettato ancora una volta da Giovanni Parrilla e Cesare Bossaglia, dalla potenza strabigliante, per un 100c.c. di ben 9cv a neanche 10.000 rpm. Quasi 100cv/litro. La produzione di motociclette stradali per il mercato interno dovette essere ridotta e le manovalanze furono dimezzate, in aggiunta il governo non favoriva di certo questo settore rendendo obbligatoria dal 1° luglio 1961 la patente di guida per i motocicli.