LA VOGLIA DI CREDERCI

“Un tipo di moto per ogni esigenza”, questo è il nuovo slogan pubblicitario. L'affermazione parrebbe meno veritiera rispetto ad alcuni anni prima, essendosi ridotto di qualche unità il numero dei modelli, ma, a dispetto di ciò, la Parilla si mantenne al primo posto in questa speciale classifica.

NUOVA 125cc 2 TEMPI TURISMO '57

Questa motoleggera era stata riprogettata completamente allo scopo di rinverdire i successi commercili della progenitrice che, essendo nata nel 1951, sentiva il peso degli anni. Il telaio “corto” mostrava un andamento simile a quello degli ultimi 175.c.c Lusso Veloce e la veste estetica aveva subito le maggiori modifiche, con la sostituzione totale di ogni più piccolo particolare, dal serbatoio ai freni, dalla forcella ai parafanghi, per non parlare dell'inedito colore bianco e non il tradizionale avorio Parilla. Del precedente motore rimasero appena i carter centrali, comunque modificati, evidenti i cambiamenti strutturali della parte termica, del cambio e soprattutto del sistema d'avviamento con la leva, sempre sul lato destro ma ora da azionare all'indietro invece che in avanti. Venne messa in vendita a 149.000 lire.

175 MSDS esposta al Salone Ciclo e Motociclo del 1956

NUOVA 175cc 4 TEMPI MSDS (Gran Sport)

Questa moto non era nuovissima, aveva già partecipato ad alcune corse nel '56, tuttavia va considerata una novità poichè la sua presentazione ufficiale avvenne successivamente. Montava il telaio delle Sport Competizione, ruote da 19'' con cerchi in lega leggera, forcella teleidraulica Bonazzi, gli ammortizzatori regolabili Sturcher, il manubrio in due tronchetti e le pedane arretrate in tubo godronato. Il motore era stato potenziato fino a 14.5 cv e, a 8.200 rpm era in grado di superare i 135 km/h. Su richiesta veniva offerta da anni la cascata di ingranaggi al posto della catena. La livrea era nero e avorio, il prezzo di 350.000 lire.

I motori di questa macchina, che rappresentava il fiore all'occhiello della Casa venivano collaudati uno ad uno al banco prova e selezionati secondo severi parametri. Questi, a scarico libero, con candela Marelli 1001B e carburatore dell'Orto SS 22.5, dovevano superare al collaudo una potenza minima di 14.4 cv e girare al freno per un certo periodo di tempo senza inconvenienti. Molti di questi motori, che potevano montare sia la distribuzione a cascata di ingranaggi che la catena, davano però fino a 14.9/15 cv. Con i rapporti di serie 14-47 raggiungevano una velocità anche oltre i 140 km/h effettivi.

LO SPORT

Del 175 MSDS la Parilla allestì anche una versione speciale di 6 esemplari da affidare ai piloti scelti dalla Casa, dotate di alcune differenti soluzioni come, due batterie, due bobine, doppi cavi, doppio tappo sul serbatoio, parafanghi in alluminio, freni in magnesio, focella speciale, cambio ravvicinato e distribuzione a cascata di ingranaggi. Queste 6 macchine vennero pensate per affrontare fatiche non comuni come il “Giro Motociclistico d'Italia”, competizione ad alto ritorno di immagine che la Parilla, come tutte le altre case desiderava moltissimo vincere. Le tappe anche le più lunghe e difficili, venivano personalmente seguite, data l'importanza della partecipazione, da Giovanni Parilla. Le cose all' inizio non an??mR??I?darono troppo bene perchè alla fine del secondo giorno la prima Parilla era solo dodicesima in classifica. Le macchine erano però veloci e i piloti in forma. Poi lo squadrone Parilla passò all'attacco. Rottigni cominciò a scalare le classifiche fino ai vertici. Passò al comando a tre tappe dalla fine. Perfetti su Bianchi era dietro di appena 90 secondi su 21 ore di gara. Tutti avevavo il cuore in gola per l'ultima tappa, la vinse Perfetti ma Rottigni mantenne il distacco nella misura di 2 secondi.

Fu il trionfo.

Alla fine dei 2.060 km, Giuseppe Rottigni prevalse su tutti e portò la sua Parilla alla vittoria di quella incredibile competizione.

BREVISSIME

Alla fine dell'anno sono in circolazione 51.362 Moto Parilla targate, oltre ai ciclomotori.